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giovedì 29 ottobre 2015

#Anteprima: "I caduti di pietra" di Giuseppe Russo



Il progetto culturale "I caduti di Pietra", nato dalla passione che l'autore ha per la storia, si compone di cinque libri che formano una collana denominata "Campania 1940-1943". Il primo libro, in uscita a fine Marzo, sarà il volume generale nel quale si affronteranno i temi della deturpazione storica e culturale dell'intero tessuto campano, e in particolar modo della città di Napoli, metropoli che subì gravi offese al proprio patrimonio storico, archivistico, architettonico, e culturale in genere, perché vittima di ben tre eventi tragici:  


bombardamenti degli Alleati; 
        
periodo del Terrore durante occupazione e ritirata nazista; 
        
invasione delle truppe di terra angloamericane. 






Titolo: I caduti di pietra
Autore: Giuseppe Russo
Editore: selfpublishing  
Genere: storico/culturale 



   I successivi libri, invece, affronteranno più specificamente i casi delle singole province, mettendo in risalto le ricchezze dei territori campani, e allo stesso tempo i terribili danni che subirono a causa della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso la ricerca storica, le foto, i documenti d'archivio, gli articoli delle testate nazionali e locali del periodo bellico, si ricompone un interessantissimo quadro sociale e storico, che il lettore potrà seguire leggendo l'intera collana, e partecipando, ove vi siano testimonianze documentali o fotografiche da condividere, alla composizione dei successivi testi relativi alle singole province e partecipando, ove vi siano testimonianze documentali o fotografiche da condividere, alla composizione dei successivi testi relativi alle singole province. I futuri lavori si baseranno, quindi, su ulteriori ricerche documentali, e daranno enorme risalto alle importantissime testimonianze fotografiche custodite spesso negli archivi di altri Paesi europei, o d'oltreoceano. 
Il progetto guarda, e guarderà, anche ai tanti piccoli archivi privati, ai cassetti dei ricordi della gente comune che custodisce spesso pezzi importanti della nostra storia senza rendersene conto. Le piccole fotografie sbiadite, usurate, spesso strappate, sono il vero oro della ricerca storica. 



[...] I bombardamenti a tappeto non prevedevano solo la distruzione delle infrastrutture 
e degli obiettivi militari, ma si prefiggevano soprattutto 
di distruggere il morale delle popolazioni colpite 
attraverso la cancellazione delle basilari strutture civili di una città: 
palazzi, ritrovi, piazze, monumenti, trasporti, uffici, fabbriche, chiese. 
Nulla fu lasciato al caso, né alla pietà [...]




I cassetti delle nostre case sono un El dorado che tutti i ricercatori vorrebbero poter esplorare, e che anche questo progetto culturale tenterà di incrociare. Oltre alle fotografie, verrà dato ampio spazio alle testimonianze dei nostri nonni, a quegli anziani che oggi ricordano ai nipoti, spesso sortendo solo ilarità, ciò che accadde realmente in un tempo non troppo lontano, anzi potremmo dire appena superato. 
Sperando nella collaborazione di tutte le forze culturali presenti sul territorio campano, sulla disponibilità dei privati che custodiscono il tesoro testimoniale più importante, nonché sul supporto delle istituzioni che conservano le "versioni ufficiali" della nostra storia attraverso i documenti d'archivio, dal 2015 inizierà la stesura del secondo testo relativo alla provincia di Caserta. Questo territorio, superficialmente analizzato e considerato dai testi ufficiali, subì enormi deturpazioni nel periodo bellico, soprattutto nelle cosiddette zone dell'alto casertano. 
Le tragedie, ad esempio, di San Pietro Infine o di Mignano Montelungo, sfortunati centri coinvolti nella pesantissima battaglia sulla Linea Gustav, sono da ricordare e tramandare alle future generazioni. In quei luoghi, tra l'altro, si rividero nuovamente le divise italiane, questa volta adagiate sul fronte opposto ai tedeschi.



La città partenopea, dopo esser diventata il simbolo martoriato delle atrocità di una guerra voluta solo da un uomo, [...] trovava la forza di liberarsi dei vendicativi tedeschi, e del tristemente noto comandante Walter Schöll, il giorno prima dell'arrivo degli Alleati, i quali tra timori, perplessità e gioia della popolazione partenopea, entravano a Napoli il ‘1° ottobre 1943’. Ma se Mussolini, mesi addietro, aveva prospettato un indurimento della ‘razza napoletana’ grazie alla guerra, la realtà storica vissuta dai napoletani fu profondamente diversa, ed efficacemente esposta dalla relazione del Colonnello Hume al Segretario del Tesoro degli Stati Uniti...




Segui l'intervista all'autore --> Giuseppe Russo




***BUONA LETTURA***

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