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mercoledì 4 novembre 2015

#Intervista a Evelyn Storm




1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certo, grazie a voi per le domande. Vedo che sono 50, sarà impegnativo rispondere, ma lo farò nel migliore dei modi. Almeno spero. ;)

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Nella vita normale sono moglie e madre di due bambini. Il mio lavoro, o meglio i miei lavori, sono le mie stesse passioni. Quando entro nel mondo di Evelyn Storm, che è uno pseudonimo, mi dedico alla scrittura, al disegno, alla grafica e all'arte in generale. E' questo che faccio. Poi nella mia giornata esco, se serve, mi occupo delle faccende, aiuto il bambino nei compiti, leggo, vedo i film che mi servono per l'ispirazione, pubblicizzo i miei lavori, aggiorno i contatti, intervisto altri autori, creo le copertine, aggiorno il blog, se ho tempo cammino e molto altro.

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Mi è difficile sceglierne uno. Ne avrei tre: azzurro, viola e rosa.
Il rosa indica il mio lato romantico.
Il viola è la mia parte artistica e letteraria, che sono un tutt'uno con me. E che spesso, insieme al nero, rivelano la mia parte dark. Ma solo nei libri o nei miei travestimenti per Halloween, carnevale o per foto artistiche, nella vita non sono dark.
L'azzurro pastello... il mio lato fanciullesco, che è sempre dentro di me.

4-Tre aggettivi per descriverti
Sensibile, creativa, celebrale (penso troppo e troppo a lungo).

5-Cosa dicono di te gli altri?
Dipende. C'è chi dice che sono brava, bella e geniale. Chi artistica, simpatica, dolce. Chi mi sparla dietro e dice di tutto: che valgo meno di zero. Fa parte della vita, non si può piacere a tutti. Ovvio che ci resto male, ma vado avanti per chi mi stima e per me.

6-Il giorno più bello della tua vita?
Il mio matrimonio, ma anche qui non sono mai per una cosa sola. Ci sono molti altri momenti indimenticabili.

7-Una cosa che ti rende felice?
Viaggiare per ritrovarmi in altri mondi e vivere altre vite. Cose che poi mi ispirano nella scrittura.

8-Tre persone che stimi?
Tralasciando la mia famiglia, la mia ex insegnate di italiano delle medie, un giornalista di cui ho seguito un corso e il mio ex insegnante di disegno alla Scuola del fumetto.

9-Sei mai stato deluso/a?
Sì, moltissime volte. Da chi credevo amico e anche dai presunti fidanzati.

10-Hai tatuaggi?
No, nemmeno uno.

11-Cos’è per te la scrittura?
Tutto: un piacere, uno sfogo, la salvezza, il rifugio, l'amore, la passione, la gioia, la fantasia, il mondo.

12- A quali scrittori ti ispiri?
Ultimamente a nessuno ma, quando scrivo certe storie amorose e tormentate, cerco di seguire Shakespeare, trovando in me tutto il romanticismo di cui sono capace.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Mi vanno bene entrambi, dipende tutto dagli impegni che ho. Anche se la tranquillità della notte è impagabile.

14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Anche in questo caso devo dire tutte e due. A volte scrivo di getto quello che mi suggerisce una canzone piuttosto che un'immagine, un film, una lettura. Altre volte penso prima alla trama, sviluppo tutto e poi inizio il testo vero e proprio.

15-Scrivi a mano o al computer?
Prima scrivevo solo al computer. Ultimamente, invece, devo per forza di cose scrivere prima a penna. Il fatto è che, avendo una famiglia, non posso stare tutto al giorno al pc a scrivere, pubblicizzare, iscrivermi qui, aggiornare il blog là ecc. Così, quando non sono online, scrivo su vari quaderni e poi mi tocca digitare tutto al computer. Sto consumando quaderni a iosa, ma almeno scrivo sempre, sia online che offline.

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Verso i sedici anni con un'amica lontana. Avevamo almeno trecentocinquanta chilometri a dividerci, se non di più. Io scrivevo un pezzo e lei il successivo, finché non ci siamo stancate e non l'abbiamo mai finito. Un altro romanzo l'ho scritto a diciotto anni; quella volta l'ho finito, ma era una storia problematica, contorta, strana, al limite della follia. Mi sono vergognata di ciò che ho scritto e l'ho buttato via. Peccato, perché adesso ci avrei rimesso mano volentieri. Credo che sarebbe piaciuto come “giallo” introspettivo.

17-Da piccolo/a volevi fare la scrittrice?
No. Il mio primo sogno è stato quello di fare la cantante, seguito poi da scrittura e disegno in contemporanea.

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
All'estero sicuramente. E ci sono molte prove di questo. Qui in Italia sì, ma solo per pochi “eletti”. Purtroppo il mercato editoriale e la stessa scrittura qui non sono ancora ai livelli che si possono trovare altrove. Non ci sono abbastanza fondi, corsi, iniziative. Alcuni pensano ancora che scrivere sia un hobby poco remunerativo, altri lo considerano addirittura una chimera o che ce la possa fare solo chi è già famoso in altri campi e si fa scrivere i romanzi da altri per mette solo la sua firma importante. C'è ancora molto da fare qui per raggiungere i livelli di America e Inghilterra, per dirne due.

19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se si poi la segui?
In linea di massima sì. Alcuni libri sono troppo complicati e bisogna per forza prepararsi prima una scaletta, anche se a volte sono gli stessi personaggi a indirizzare il libro dove vogliono. Come un effetto sorpresa non programmato. In quel caso li assecondo e mi discosto dalla scaletta.

20-Scrivi in ordine cronologico?
Direi di sì, ma dipende dal libro.

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Oltre al pc, che è in sala, mi piace scrivere quando sono in macchina. Guida mio marito e io scrivo. Un altro luogo è il letto; posiziono il mio quaderno sulle ginocchia, iPod alla mano e metto giù cosa mi suggerisce la musica. Oppure adoro scrivere in pullman, magari durante una gita organizzata ai mercatini di Natale in città straniere. O se sono in montagna, al mare o comunque lontana da casa.

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?

Negli ultimi anni ho scritto molto e sono usciti: Le note del destino (young adult/new adult), Incontriamoci allo Sweet Temptations (erotico), Una notte a Londra (commedia ironica), La voce del sentimento (romance/fantasy) e Tu, come una valanga (romance contemporaneo). Ho tenuto per ultimo Affari di cuore a Madrid (romance contemporaneo). Sofia si finge una scrittrice di best seller internazionale per conto del suo capo, un'eccentrica signora di mezza età allergica ai contatti con il pubblico, ma bravissima a scrivere. Dall'ultimo scritto della vera autrice vogliono farne un film a Madrid, e ai provini per il protagonista maschile si presenta l'attore Andrés Ramos. Tra segreti, complotti, fan, produttori, registi, attori e paparazzi si sviluppa una romantica storia moderna.

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Prima i miei libri erano tutti con case editrici medio-piccole. Ora sono tutti in self, tranne tre: uno è con Delos e due sono sotto casa editrice fino al 2017, anche se io non sono più autrice della ce.

24-Cosa pensi dei self?
Per me il self è una buona cosa, anche se ci sono i pro e i contro. Prima non avevi la possibilità di autopubblicarti, ora sì. Diventi editore e autore, scegli tutto tu. Ciò comporta anche autogestirti nella promozione e in tutte le iniziative. Il che da una parte è un bene, dall'altro è faticoso. Non hai la visibilità e il nome che potresti avere sotto una casa editrice importante. Devi saperti gestire e fare i passi giusti, che però devi scoprire da te. Non ci sono regole o un unico modo di agire.

25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Se uno scrittore o una scrittrice in erba paga per farsi pubblicare perché non sa com'è il mondo letterario, quindi per inesperienza, poca ricerca e studio, è un conto. Ma se lo fa consapevolmente, è un altro conto. In quest'ultimo caso trovo che sia... allarmante, inutile, penalizzante. Attualmente ci sono un sacco di case editrici medio-piccole che non chiedono un soldo per pubblicarti, senza contare il self. Perciò pagare per farsi pubblicare è inammissibile. A meno che non ti capiti l'occasione della tua vita, ma dubito che, dopo aver pagato, otterrai ciò che aspetti nel modo in cui dovrebbe essere fatto.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Ultimamente credo entrambe le cose. Ci sono grandi Cee che ti pubblicano se sei famoso o sei giovanissimo. Altre che guardano quali sono i libri self ai primi posti in classifica e scelgono così i loro autori. Io penso, però, che il fatto che un libro venda più di altri non significhi per forza di cose che sia migliore. Ci sono un sacco di fattori da considerare. E non so nemmeno se, alla fine, pubblicare con una grande ce sia la cosa migliore per un autore. Non lo è se la ce si tiene tutti i guadagni, se non segnala tutte le vendite che ci sono state, se ti fa contratti limitanti per cui non puoi più pubblicare altro e se non ti pubblicizza minimamente. E, nel caso non vendessi, ti sbattesse fuori o ti lasciasse in un angolo.

27-Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
In linea di massima mi piacciono molto i social network, nel senso che tutte le amicizie o le collaborazioni lavorative sono nate così. Anche se, ultimamente, c'è molta invidia e cattiveria gratuita che non è sempre facile da gestire. Ecco, quest'ultimo lato della cosa lo eviterei volentieri.

28-Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Buono. Ci sono alcuni lettori fissi che sono carinissimi. Mi incoraggiano, mi sostengono, vogliono comprare tutti i miei libri, partecipano ai miei eventi e danno il loro contributo. Poi, magari, trovi quello che denigra il tuo libro, ma lo fa anche con altri, e allora ti chiedi se non sia una cosa premeditata o stabilita per offendere apposta. Ma sono casi isolati, per fortuna.

29-Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Dipende. Se vedessi realmente un vantaggio in una cooperazione con loro, e se davvero poi il mio libro arrivasse in vetta, potrei anche accettare di stravolgerlo. In caso contrario no. Resta da vedere anche quanto ci ho messo a scriverlo e quanto tengo alla storia.

30-Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Il punto è che la vita di oggi è frenetica, ci sono un sacco di cose da fare e sono arrivata al punto da pensare: “O scrivo o pubblicizzo”. Io ogni giorno ho un tot di ore per stare al pc e, in quelle ore, devo scrivere o digitare ciò che ho scritto a penna, pubblicizzare, allargare la mia cerchia di lettori e altro per cui mi ci vorrebbero giornate di 72 ore al computer per fare ciò che serve. Poi c'è un sacco di concorrenza. Come me ogni giorno si muovono molti altri che cercano di farsi conoscere o emergere nella mischia. Non è semplice, come anche farsi una cerchia di lettori e mantenerla. Senza contare quei giornali cartacei a cui scrivi per segnalare il tuo libro e non ti considerano nemmeno. Ci vorrebbe una procedura come all'estero. Ossia che tu scrittore contatti i vari agenti. Uno di loro ti sceglie e ti fa ottenere un mega contratto con una casa editrice, la quale ti dà gli anticipi, ti fa una promozione di massa, ti fa girare il paese a firmare autografi, porta il libro in un mucchio di altri paesi e ti arrivano anche i diritti. E alla fine sei un autore a tutti gli effetti: ricco, conosciuto e con tutta la promozione e i riconoscimenti che meriti. Una cosa così, col self e in Italia, è difficile che arrivi tutta, e dubito che vada meglio con le grande case editrici italiane.

31-Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Tantissimo. Bisogna far girare il libro il più possibile e parlarne sempre. Anche se conta molto anche il nome che uno si fa. Ho visto autrici note, che si sono fatte il nome e una buona reputazione letteraria, avere un gran numero di lettori, seppure la promozione non sia stata così continua e totale. Altri, nonostante la promozione ovunque, non avendo la stessa fama, avere pochi lettori e poche vendite di conseguenza.

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di leggere molto è scontato. Quindi, oltre a questo, di fare molte ricerche, di guardarsi attorno, di chiedere consigli e di leggere il parere di chi ci è passato prima di loro. Resto dell'idea che ci sia sempre da fare, non si arriva mai e non basta mai quello che si può fare.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Parliamo di “Affari di cuore a Madrid”, l'ultimo mio libro. Mia madre è stata in Spagna e, dopo molti libri ambientati a Parigi, New York e Londra, ho pensato che sarebbe stato bello scegliere come sfondo Madrid. Inoltre, per i protagonisti ho preso spunto da due attori spagnoli che sono noti anche in Italia, perciò mi è stato facile immaginarmi ogni loro mossa nel romanzo che poi ho scritto.

34-I personaggi sono reali o inventati?
Come dicevo prima sono inventati, seppure ripresi da persone in carne e ossa che ho visto alla tv.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
La mia famiglia, i miei amici e i conoscenti sanno che scrivo ma, purtroppo, non leggono o non usano il pc per leggere e nemmeno gli e-reader. Quindi, avendo pubblicato gli ultimi libri in self solo in ebook, sono tagliati fuori. Possono solo immaginarsi le scene come gliele ho descritte io. Invece, mi sono sentita molto sostenuta dai miei lettori e dalle colleghe scrittrici.

36-Ultimo libro letto?
“La maschera rossa” di Marta Savarino.

37-Che genere leggi?
Romance, fantasy, erotico, young adult, chick lit, new adult, dark romance, paranormal romance, urban fantasy e storici, più che altro. Ma, per lavoro o per fornire delle recensioni, ho letto anche fantascienza, horror e gialli. In quest'ultimo caso prediligo quelli all'acqua di rosa tipo i romanzi di Agatha Christie. Per me lei era geniale, ma non c'è mai troppo sangue o troppa violenza come puoi trovare nei libri di altri autori. E questo mi piace.

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Un po' tutto. La copertina e la trama sono le prime cose che guardo. Il nome non sempre è sinonimo di affidabilità. Ho scoperto autrici non conosciute che si sono rivelate una sorpresa, come mi è capitato di leggere storie di autrici che credevo essere una garanzia che mi hanno delusa, magari solo in una storia, ma è capitato. Per cui non mi fermo troppo sul nome, quanto sul romanzo o racconto in sé. Altra cosa: ho speso soldi per comprare in cartaceo il libro di una straniera nota, che molti consigliavano. Beh, il romanzo non mi è piaciuto, nonostante il passaparola che continua a farlo vendere. Da quella volta punto più sul libro che sulle voci o sulle persone. Eppure, difficilmente un romanzo non mi piace. Non sono di quelle che cercano i puntini sulle i per forza di cose.

39-A quale autori non sai rinunciare?
Bella domanda. Il punto è che ho i miei autori preferiti, che sono più che noti e fanno parte del passato. Ma, ultimamente, sto scoprendo un sacco di autrici self e con case editrici che mi piacciono. Ci sono talmente tanti libri e autori vecchi e nuovi che non saprei dirne solo una manciata. Mi piace Jane Austen, William Shakespeare, Oscar Wilde, Louisa May Alcott, Fëdor Dostoevskij, Agatha Christie, Donald Bain che firma i romanzi di Jessica Fletcher, Stephenie Meyer, Lisa J. Smith, Kresley Cole, Paullina Simons, Cassandra Rocca, Virginia De Winter, Alessandra Paoloni... per dirne alcuni.

40-Di cosa hai paura?
Di tante cose, tra cui perdere chi amo o andarmene prima io senza poterli accompagnare nella loro vita. E senza aver raggiunto i miei obiettivi.

41-Dove vorresti vivere?
All'estero, senza ombra di dubbio. Magari negli Stati Uniti, in Canada, in Inghilterra, Scozia, Svezia, Germania, Svizzera tedesca. O comunque in un posto freddo, non amo il caldo, e dove ci sia lavoro e si stia in pace e con una prospettiva di vita alta.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Preciso che per me la scrittura non è un hobby. Solo perché qui in Italia il mercato editoriale non è come quello estero non significa che chi scrive lo faccia come hobby. Per me è un lavoro e una passione, al pari del disegno-grafica, della pittura, dei lavori manuali tipo decoupage, bigiotteria ecc. I miei veri hobby sono: cucinare dolci, viaggiare, ascoltare musica, andare al cinema, a teatro o ai concerti, ballare, cantare, fotografare case strane, farmi fotografare in abiti da fata o che saltano nel tempo e leggere fumetti.

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Ne ho troppi, ma è meglio tenerli chiusi nel mio cuore. Non vorrei che, dicendoli, poi non si avverino.

44-Ti piacciono gli animali?
Moltissimo! Soprattutto i gatti, ma anche i cani, gli orsi, le renne, i conigli, le tigri, i leoni, gli scoiattoli e tanti altri. Diciamo che, per molti versi, sono meglio degli uomini.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
Non saprei. Credo che ci sia qualcosa dopo la morte, e spesso ho avuto la sensazione di avvertire come un'aria strana circondarmi. Non so, come se in mezzo al calore improvvisamente e senza motivo giungesse dell'aria fredda. Non credo nemmeno alle coincidenze in casi particolari. Tipo quando un quadro o un calice di cristallo cade così, senza aver ricevuto urti, e magari ti sfiora, ma non ti colpisce. O quando senti un'ansia incredibile per nessun motivo in particolare e poi succede un incidente a gente che conosci. Mi è capitato spesso, come quando avvertivo se qualcosa di brutto doveva accadere alla mia famiglia o ai miei amici, non a me, ma da quando mi sono sposata e ho avuto figli non è più successo. Forse è di famiglia: la mia bisnonna sapeva esattamente quando arrivavi a casa sua, anche se dovevi fare quattrocento chilometri e lei non sapeva l'orario della partenza. E so che a volte capitano fatti stranissimi alle persone, perciò qualcosa c'è per forza, anche se non saprei dire se si tratti di magia, di paranormale, dei defunti che ti sono vicini e ti sfiorano o altro.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Aiuto, non me ne parlate. Sono una Peter Pan in gonnella da una vita; potessi, sarei una vampira eterna, ma senza ammazzare animali o persone. Prendendo il nutrimento dall'aria o da qualcosa di simile. Questo per restare sempre giovane e avere tutto il tempo del mondo per realizzare ogni cosa mi salti in mente, senza perdere nessuno di quelli che amo, che trasformerei tutti. :P Non potendo, spero solo di esserci. Di essere in salute e di aver fatto un mucchio di cose che mi rendano soddisfatta e felice insieme a chi amo.

47-Libro preferito ed autore preferito? Perché?
Diciamo che è impossibile fare il nome di uno solo con tutti i bei libri e i bravi scrittori che ci sono in giro. Ma, se proprio devo sceglierne uno, direi “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare. Mi ha sempre colpito al cuore dalla prima volta che l'ho letto, e sono state tante. Le sue parole sono magia, l'amore è forte, autentico, vero, celestiale. Massima stima per il grande scrittore e la sua opera.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
A sei anni, a scuola. Mi spiace, ma non ricordo proprio con quale libro. :P

49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Come sempre sono un mucchio. Ho dei libri che ho iniziato a scrivere e che vorrei ultimare, chissà tra quanto. Altre idee mi frullano da un po' in testa, ma devo ancora metterle per iscritto. Poi voglio spedire alcuni testi a delle case editrici e tentare la traduzione di almeno uno dei miei libri. Più altre cose, ma è presto per parlarne.

50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Di non arrendersi mai e poi mai. Di fare tutto ciò che gli detta il cuore, perché la vita è una e non bisogna avere rimpianti. Il tutto nel rispetto di se stessi e degli altri. 





Grazie Evelyn per questa intervista! 


Anteprima: Affari di cuore a Madrid -->




Altri libri della stessa autrice: 











1 commento:

  1. Congratulazioni Evelyn!
    Sei miticaaaaaaaaaa!
    - Ilenia Leonardini, la Sognatrice Scrittrice -

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