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lunedì 9 maggio 2016

Recensione “Come vento ribelle” di Francesca Prandina #butterfly edizioni


[…..] Tutto questo perché non era altro che una ragazzina in un mondo dominato da adulti, ma soprattutto governato da maschi che dettavano regole.







Titolo: Come vento ribelle
Autrice: Francesca Prandina 
Genere: romanzo storico
Prezzo: 16,90
Link all'acquisto --> ShopButterflyEdizioni

Sinossi:

Nevada, 1858. Sabrina è una ragazzina vivace e ribelle che vive con sua madre Marie in terra di frontiera. Cresciuta separata dal padre, ufficiale dell'esercito, e dai suoi fratelli, si trova costretta a seguirli al Forte quando Marie parte per Boston per accudire la madre malata. Quell'ambiente prettamente maschile le farà mettere in discussione l'educazione femminile che la madre le aveva inculcato e la relativa libertà conquistata le donerà momenti spensierati in compagnia dei suoi fratelli. Tuttavia, la guerra tra Nordisti e Sudisti giungerà presto a disturbare la sua quiete e lei, giovane e testarda, passerà attraverso i dolori più atroci pur di affermare il suo ruolo di donna in una società patriarcale che può soltanto condurre guerre e rinnegare la pace. Francesca Prandina traccia il profilo di una donna coraggiosa pronta a tutto, anche ad arruolarsi, pur di non chinare il capo e di conquistare la propria indipendenza, in un romanzo sconvolgente che ricorda al lettore tutte quelle donne che, come Sabrina, hanno contribuito a restituire al genere femminile il suo diritto alla vita e alla libertà.



Recensione:
Questo romanzo storico racconta la storia di un personaggio femminile che con il suo coraggio e la sua intraprendenza vuole cambiare un mondo che è dominato dagli uomini e dalla loro legge che non prevede la figura della donna.

Lei è Sabrina, vive nella metà dell’ottocento con la madre  Marie a Carson City, per sua natura è una ragazza ribelle che lotta con il mondo e con le consuetudini dell’epoca.
Il padre John è un soldato e vive al Forte, Sabrina ha anche due fratelli più grandi Jonathan e Robert.

Un giorno Marie decide di andare ad assistere la madre malata a Boston e quindi di lasciare la sua famiglia, vorrebbe che la figlia partisse per un convento ma il padre la convince a portarla con sé al Forte.

In realtà la madre vuole staccarsi da quella vita che ormai non sopporta più, Carson City non è una città come Boston e non si sente più adatta a vivere in  quel posto, quindi diciamo che ne approfitta e invece di pochi mesi se ne va via per alcuni anni.

Sabrina, si ritrova a vivere  con i fratelli che non conosce bene, Robert il più vicino a lei d’età sembra l’unico che le dia un minimo di ascolto e di comprensione, mentre Jonathan il primogenito la tratta male, non la vorrebbe nemmeno lì al Forte con loro.

Sabrina invece, vorrebbe essere indipendente  e imparare a cavalcare, andare in città da sola e soprattutto non capisce perché molte cose che agli uomini sono concesse, alle donne non sono permesse.

Questo suo carattere ribelle e anticonformista le farà passare mille avventure molte volte anche pericolose, infatti si infila in una serie di guai che ad un certo punto inclineranno definitivamente il suo rapporto con il padre.

Sabrina ha molto coraggio, forza ed intraprendenza anche più di alcuni uomini, ma il suo problema è che lei è una donna e il suo comportamento desta moltissimo imbarazzo per suo padre e anche per chi la conosce.


“Perché una donna avrebbe dovuto scegliere di sfidare tutte le convenzioni ed essere cos’ infelice? Se si fosse adattata al suo ruolo, sarebbe stato tutto molto più semplice. “
La protagonista sa che di essere una figlia imperfetta, ma allo stesso tempo non vuole rinunciare a scegliere lei la sua vita e a farsela imporre dagli altri. Non si considera inferiore agli uomini e vuole essere libera.

Un romanzo che inizialmente non mi aveva preso subito, ma poi la storia mi ha coinvolto molto ed ero in attesa di scoprire cosa sarebbe successo a Sabrina, una donna vera con la D maiuscola.

Ho apprezzato molto la ricostruzione storica, precisa e dettagliata, Francesca è riuscita a raccontare, un’epoca seppur lontana da noi, in maniera impeccabile.

L’autrice ha creato un personaggio femminile molto moderno, una donna che non si piega alla volontà degli uomini ma che vuole imporre la propria voce di donna, figlia,sorella, moglie e non rimanere in disparte ed aspettare che gli altri decidano per lei.

Riesce ad imporre le “proprie regole” e a far capire che le donne possono essere pari o anche superiori ai colleghi maschi e che non hanno nulla da invidiare a loro.

Consigliato!


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