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mercoledì 8 giugno 2016

Domenico Andrea Schiuma [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certo che potete darmi del tu.


2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Mi chiamo Domenico Andrea Schiuma, ho 20 anni e attualmente studio Scienze Politiche all'Università di Bari. Il mio sogno è quello di diventare giornalista. Attualmente scrivo per qualche testata online, la strada è ancora lunga ma non mi demoralizzo. Adoro leggere, scrivere, suonare la chitarra, viaggiare e collezionare sfere di vetro come souvenir dei miei viaggi.


3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito è il blu. Non saprei dire bene perché: forse perché non è un colore né troppo chiaro né troppo scuro.


4-Tre aggettivi per descriverti
Questa domanda mi mette sempre in difficoltà. Credo di essere un po'lunatico, ma pronto ad ascoltare gli altri e volitivo.


5-Cosa dicono di te gli altri?
Mi piacerebbe saperlo.


6-Il giorno più bello della tua vita?
3 novembre 2012. Il giorno prima ero a Roma con degli amici. Avevamo girato a piedi tutta la mattina; poi eravamo andati a pranzare in un Burger King, erano le 16. Io non ci vedevo più dalla fame. Divorai il "pranzo" in cinque minuti. Poi stetti male tutto il pomeriggio, e poco ci mancò che non vomitassi all'interno di una chiesa davanti a un quadro di Caravaggio. Bella premessa, eh? Ma non posso dire cosa è successo nelle ore successive.


7-Una cosa che ti rende felice?
Far ridere le persone che amo.


8-Tre persone che stimi?
Ce ne sono più di tre, non vorrei far torto a nessuno dovendo scegliere.


9-Sei mai stato deluso/a?
Certamente.


10-Hai tatuaggi?
No. Per due motivi: ho troppa paura di qualsiasi forma di dolore fisico, e con un tatuaggio mi sembrerebbe di sporcare il mio corpo.


11-Cos’è per te la scrittura?
Prima di tutto è un piacevolissimo passatempo. Non sono d'accordo con quegli autori secondo i quali scrivere è un "dovere morale", con un obiettivo educativo. Poi è un modo attraverso il quale esprimere una parte di me stesso.


12- A quali scrittori ti ispiri?
Dipende anche da quello che voglio scrivere. Ho sempre ammirato tantissimo Gabriel Garcia Marquez, ma ultimamente mi ha ispirato molto un romanzo di Giulia Carcasi, "Io sono di legno".


13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Dipende un po'dai periodi. Quando sono impegnato con l'università scrivo la sera, prima di andare a dormire. Quando ho più tempo libero scrivo quando voglio.


14-Ti definisci uno scrittore impulsivo o riflessivo?
Impulsivo in fase di scrittura, riflessivo in fase di rilettura.


15-Scrivi a mano o al computer?
Di solito scrivo al computer. Il romanzo che sto scrivendo attualmente, però, lo sto scrivendo a mano con una penna che mi ha regalato la mia ragazza: gliel'avevo promesso.


16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il primo libro (che fortunatamente non ha mai visto la luce) l'ho scritto quando avevo 17 anni. 


17-Da piccolo volevi fare lo scrittore?
No. Da piccolo avrei voluto fare l'archeologo. La passione per la scrittura mi è venuta alle medie.


18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Me lo auguro.


19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Una scaletta solo mentale, non scritta. Poi ovviamente cerco di seguirla, ma sono abbastanza elastico con me stesso.


20-Scrivi in ordine cronologico?
No, anzi.


21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Nulla in particolare.


22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Il mio libro, "Facemmo l'amore una notte di maggio", narra la storia di un uomo che dopo la morte della madre si allontana dalla casa materna per superare il lutto. L'uomo si chiama Nicola. Nicola ha vissuto un'infanzia difficile: suo padre è scappato di casa quando lui era piccolino, e Nicola ha anche sviluppato una strana mania, quella di origliare le storie e le conversazioni degli altri. Quando arriva a Bari, il protagonista conosce, proprio origliando due ragazzi, Natalia, una giovane attrice impegnata in una rappresentazione dell'Amleto di Shakespeare nel ruolo di Ofelia. Natalia è stata da poco lasciata dal suo ragazzo, Lorenzo, apparentemente senza alcun motivo, e si confida col suo migliore amico, Federico, per cercare di comprendere la scelta di Lorenzo. Nicola si innamora di Natalia origliando la sua storia, ma rimarrà anche coinvolto nella sparizione di un uomo da un paese della provincia di Bari.

 Credo che questo romanzo possa piacere a coloro che cercano storie originali, dense soprattutto di nostalgia e seconde possibilità.

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Il mio libro è pubblicato da Lettere Animate.


24-Cosa pensi dei self?
Che al giorno d'oggi può rappresentare una scelta di successo.


25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Che sono liberi di farlo, ma devono essere consapevoli che la loro opera non giungerà mai al grande pubblico, e che verrà vista negativamente già solo per la modalità di pubblicazione.


26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
C'è gente che c'è riuscita solo con le proprie forze. Ergo, non sempre la "spintarella" è necessaria.


27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
I social network in generale mi piacciono. Non apprezzo, però, l'uso distorto che alcuni individui ne fanno. Per un autore possono essere sia una croce che una delizia: dipende da come va la promozione.


28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Mi piacerebbe averne di più, per poter rispondere a questa domanda.


29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
La possibilità di pubblicare con una grossa casa editrice è troppo ghiotta per poterla rifiutare. In una situazione di questo genere credo che accetterei, poi, da bravo studente di Scienze Politiche, agirei con diplomazia per non far stravolgere le parti che a me sembrano meglio riuscite.


30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Prima di tutto il genere del libro. Il mio è un romanzo di narrativa contemporanea, non ha un pubblico prestabilito di per sé interessato al genere: bisogna faticosamente trovarlo. E poi c'è anche da dire che i lettori sono molto affezionati alle grosse case editrici e concentrano là la loro attenzione. Per un esordiente farsi notare quando non è pubblicato da una grossa CE è estremamente complesso.


31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Direi che è la cosa più importante.


32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di non fidarsi dei ragazzi di 20 anni che credono di poter dare consigli.


33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Ero in una pizzeria in compagnia di amici. Ci stavamo divertendo. Poi è arrivato il classico momento imbarazzante in cui nessuno sa che cosa dire. In quell'istante io mi sono concentrato sul tavolo affianco al nostro. C'erano due donne: avranno avuto circa trent'anni, e parlavano d'amore. Allora mi sono chiesto:"Come dev'essere la vita di un uomo che passa la propria esistenza ad ascoltare unicamente le storie degli altri?"


34- I personaggi sono reali o inventati?
Tutti inventati. Ma in alcuni di essi si celano tratti di persone di mia conoscenza.


35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Sarò banale ma devo dire la verità: la mia ragazza e i miei genitori.


36--Ultimo libro letto?
"L'idiota", di Dostoevskij.


37-Che genere leggi?
Di solito non mi pongo limiti di generi nelle letture, ma, paradossalmente, devo ammettere di preferire la narrativa non di genere.


38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Di solito, quando arrivo in libreria, inizio a passeggiare fra gli scaffali. Poi vedo una copertina che attrae. Prendo il libro, leggo la quarta di copertina. Se la quarta mi convince, leggo le prime due pagine del romanzo; e se anche queste sono di mio gradimento, allora acquisto l'opera.


39-A quale autori non sai rinunciare?
Fra i "classici" ammetto di avere un debole per Dostoevskij e Gabriel Garcia Marquez. Fra i contemporanei mi piacciono molto Erri De Luca e Gianrico Carofiglio.


40- Di cosa hai paura?
Prima di tutto del dolore fisico. Lo so, può sembrare una stupidaggine e magari lo è, ma è uno dei miei timori più grandi. Poi ho paura di non essere in grado di mantenere gli impegni che ho preso, con gli altri e soprattutto con me stesso.


41-Dove vorresti vivere?
Mi piacerebbe vivere a Ginevra.


42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Ovvio! Suono chitarra classica (non più come un tempo, però, a causa degli impegni quotidiani), vado in palestra, mi piacciono il cinema e le serie tv, quando ho un po'di tempo libero mi guardo un film o una serie.


43-Qual è il tuo sogno più grande?
Diventare giornalista.


44-Ti piacciono gli animali?
Molto, anche se purtroppo non ne ho mai avuto uno. Adoro in particolar modo i gatti e... le meduse, anche se non sono affatto animali domestici. Le trovo meravigliose, sono organismi così complessi e delicati. Infatti uno dei miei prossimi progetti letterari verte proprio sulle meduse.


45-Credi nella magia e nel paranormale?
Rispondo con una citazione di uno dei miei film preferiti:"È solo un trucco, dopotutto".


46-Come ti immagini tra vent'anni?
Non so come sarò fra vent'anni, ma di certo so come non voglio essere fra vent'anni. Prima di tutto, non voglio aver perso i capelli, e non voglio avere troppa pancetta (sì, sono un po'vanitoso). Passando ad aspetti più seri, non voglio essere un taccagno, e non voglio essere un disilluso. A 40 anni spero di avere ancora dei sogni, dei desideri.


47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Il mio libro preferito è "Delitto e Castigo", di Dostoevskij. Perché? Perché quando ho finito di leggerlo l'ho chiuso e mi sono tremate le mani per circa cinque minuti: avevo proprio la sensazione di stringere il romanzo perfetto. Il mio autore preferito? Beh, sempre Dostoevskij, per il modo in cui è stato in grado di inquadrare tutte le sfaccettature dell'animo umano.


48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Ho iniziato a leggere molto presto, e per questo devo dire grazie a mia madre, che fin da piccolo mi ha avviato alla lettura. I primi "libri" di cui ho memoria erano i "Librottini", che contenevano storie della Disney illustrate. Il primo romanzo vero e proprio di cui ho memoria è invece un classico, "Il piccolo principe".


49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Sì, sto scrivendo un nuovo romanzo e sto correggendo un vecchio racconto lungo che vorrei proporre per la pubblicazione.


50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Continuate a leggere. La lettura è uno strumento che fornisce basi per interpretare il mondo che ci circonda. E poi, se vorrete passare allo step successivo (ossia, scrivere) non abbiate timore: fatevi coraggio.




 Grazie a Domenico Andrea per l'intervista!

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