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mercoledì 19 ottobre 2016

Stefano Labbia [INTERVISTA: 50 SFUMATURE D'AUTORE]



1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certo! Grazie a Voi per questa opportunità!
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Sono un giovane autore / poeta / sceneggiatore. Amo scrivere ed amo ascoltare.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il mio colore preferito è il blu. Che molti legano al mio carattere “pignolo”. Ma sono uno che non molla. Che lotta.
4-Tre aggettivi per descriverti
Preciso, Vivace, riflessivo. Si mi accorgo che gli ultimi due cozzano l'uno contro l'altro ma... sono fatto così.
5-Cosa dicono di te gli altri?
Dicono che sono tenace, testardo e caparbio.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Ardua scelta... Forse quando ho firmato il mio primo contratto editoriale. Mi sono accorto che oltre alla mia persona, qualcun altro credeva in me, artisticamente parlando.
7-Una cosa che ti rende felice?
Una sola? Se dovessi scegliere... La musica. Al pari della lettura. Non credo di aver provato emozioni così forti come è accaduto durante l'ascolto di un brano o la lettura di un buon libro.
8-Tre persone che stimi?
Forse sembrerà scontato ma stimo i miei genitori. Perché credono ed hanno fiducia in me. Da sempre.
9-Sei mai stato deluso/a?
Ne più, né meno come tutti, nella vita. Spesso, soprattutto nel mondo dell'arte, incontri molte persone che sembrano, appaiono in un modo e poi si rivelano per quello che sono...
10-Hai tatuaggi?
No.
11-Cos’è per te la  scrittura?
Ho sempre scritto, sin da tenera età: trovavo, nello scrivere, una quiete ed uno sfogo che faceva bene al mio cuore, al mio animo. E nella vita non è forse importante fare ciò che ci fa stare bene?

12- A quali scrittori ti ispiri?
Posso dirti cosa amo leggere: nella poesia Dante Maffia, Alda Merini, Pablo Neruda,  Khalil Gibran, Garcia Lorca...
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
In gioventù mi capitava di vedere l'alba. Adesso ho trovato un po' di stabilità e capita sia di giorno che di notte.
14-Ti definisci una scrittore impulsivo o riflessivo?
Ambedue. Sono incredibilmente Impulsivo e terribilmente riflessivo. A volte, specialmente, le poesie, scorrono di getto e la mano ed il cuore prendono il via. Altre volte, specialmente con i romanzi (il primo uscirà a breve), capita di dover rileggere, aggiustare, correggere refusi, pensieri, parole. Assegnarle ad A piuttosto che a B. 
15-Scrivi a mano o al computer?
Anche in questo caso, ambedue. Mi capita anche di dover scrivere, se sono in giro per la città, su smartphone.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il mio primo libro (un'ambiziosa trilogia!) che custodisco ancora nel cassetto, è del 2003 circa. Chissà che prima o poi non lo dia alle stampe...
17-Da piccolo volevi fare la scrittore?
Ho sempre scritto, disegnato, suonato, cantato. Era quello che mi rendeva felice. E quello che mi rende felice adesso.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Per scaramanzia non rispondo.
19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se si poi la segui?
Con i romanzi si, con le poesie no. “Gli Orari del Cuore” (Leonida Edizioni) è una selezione di liriche composte tra l'adolescenza e la maturità: trent'anni di vita in cui facilmente chiunque può rispecchiarsi. In quelle liriche, in quelle composizioni non c'è falsità. Non c'è il “mettersi a tavolino e creare” per intenderci.  L'unico filo che le lega, l'unico comunque denominatore è la vita.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Non i romanzi. Spesso immagino una scena, sapendo già a larghi tratti la trama e lo svolgimento dell'intero libro, e mi ritrovo a scrivere dialoghi e a descrivere situazioni senza esser ancora arrivato al  punto in questione. Ovviamente segno la scena, distanziandola dall'inizio e aggiungendo tre punti.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
In un luogo dove c'è pace.

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Gli Orari del Cuore è una raccolta di liriche che ho composto dall'adolescenza alla maturità, in un cammino fatto, come quello di tutti, del resto, di salite e discese, di successi e cadute. In amore e nella vita in generale. Proprio per questo, mi dicono, sia facile riconoscersi in esse, leggendole: ognuno di noi ha avuto esperienze (o si prepara ad averle) belle o meno belle che siano. Li dentro, vi sono le mie. Trent'anni di risate, amore, sentimento, battaglie e lotte, scontri e appunti. È stato un bel viaggio.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
È stato pubblicato con Leonida Editrice a Giugno 2016.
24-Cosa pensi dei self?
La vita è fatta di scelte... Detto ciò, credo che per alcuni autori siano l'unico mezzo per poter farsi notare. Ciò implica un investimento sostanzioso in termini soprattutto di tempo... Non ricordo chi, ma qualcuno mi ha detto che, in Italia, negli ultimi anni, sono stati più i libri andati in stampa che quelli realmente acquistati. Un pochino inquietante come cosa... Ma a volte è l'unico mezzo per avere visibilità e andare in “stampa”.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Come detto... La vita è fatta di scelte. Ed io capisco benissimo sia Editori che Giovani Autori... Indubbiamente sono molte le possibilità che oggi, con l'avvento di internet e della nuova comunicazione, siedono di fronte alle due categorie di cui sopra. Entrambi ora sono più reattivi, più vicini e più dediti a ciò che li circonda. Ma possiamo fare di più, di meglio. Ne sono convinto. Possiamo azzerare le barriere che ancora esistono tra autori esordienti ed Editori per tornare ad essere culturalmente primi in classifica come Italia. L'Editoria a pagamento, se “usata” correttamente, può essere un mezzo, un veicolo per far notare alle grandi case editrici, autori di valore che risultano ai loro occhi invisibili. Siamo comunque noi lettori a muovere domanda ed offerta nel mercato editoriale.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Credo che le conoscenze funzionino ma credo anche che abbiano una scadenza, alla lunga. Alla fine sono i lettori a scegliere e a decidere chi ha successo da chi non lo ha. O almeno così dovrebbe essere...
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Croce e delizia. Per me sono ambedue. Finché ho potuto li ho “elusi”. Poi con l'uscita del libro e di altre importanti attività nell'audiovisivo mi sono dovuto convertire al loro utilizzo. Sono comunque presente solamente su uno dei tanti, il più professionale, diciamo.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Questo è il mio primo libro: sono in attesa delle presentazioni per conoscere e parlare con loro!

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Stravolgere sino a che punto? Credo che le critiche che hanno valore siano solamente quelle costruttive. E quelle sono sempre ben accette!  Ogni scrittore ha bisogno di riceverne per crescere a livello umano ed autoriale. Detto questo...
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
I grandi nomi dei media, difficilmente accettano di diffondere e veicolare la notizia dell'uscita di un libro. A meno che l'autore non sia già famoso. Almeno in Italia... Credo questo sia uno  dei controsensi del Belpaese: i media tutti non dovrebbero informare su tutto? Internet, è vero, adesso è un ottimo mezzo per promuovere e diffondere il proprio libro come i propri progetti in genere. Ha / dà forme di tutela all'autore. È il nuovo che avanza, con pregi e difetti... Ma c'è ancora una grossa fetta di utenti legata a carta stampata, tv etc. Media che ancora lottano, esistono, combattono. E allora mi domando... I fruitori di questi mezzi di comunicazione... non meritano forse di essere informati su ciò che li circonda nella sua totalità?
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
In percentuale credo sia un buon 40 / 50 %. Il resto dipende molto da ciò che c'è dentro.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
C'è sempre da imparare. Da tutti. Specialmente in un campo creativo come la scrittura. Leggere, leggere, leggere ogni cosa è il primo passo. La base.
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Le poesie de “Gli Orari del Cuore” nascono dentro me e hanno preso vita e forma in trent'anni di avventure, amori, occasioni, vittorie, gioie e molto altro.
34- I personaggi sono reali o inventati?
?
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
?
36--Ultimo libro letto?
Orphan X di Greg Hurwitz.
37-Che genere leggi?
Sono “onnivoro” per così dire. Eccetto che per la letteratura rosa e poco altro.


38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Ammetto che con la copertina, il lettore ha il primo impatto – ergo è importante. Ma io guardo prima la trama, il succo. In genere mi faccio consigliare da conoscenti e amici che conoscono benissimo i miei gusti in materia. Anche la quarta di copertina ha una sua funzione, per me, nella scelta finale.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Già so che ne dimenticherò qualcuno... A memoria dico Satre, Dostoevsky, Koestler, Lewis, Dickens, Paasilinna, Baurn, Flaiano, Dumas, Harris, King, Doyle, Christie, Nicholas, Mann, Shakespeare...
40- Di cosa hai paura?
Che tutto finisca e sia solo un sogno.
41-Dove vorresti vivere?
A Londra. In Canada. Su un'isola deserta. Scegliete voi per me.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Suono (ci provo!), canto (almeno tento...), disegno... Giocavo a calcio, poi ho dovuto smettere dopo un infortunio.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Lo sto vivendo già.
44-Ti piacciono gli animali?
Si, certo.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Ammetto che alcuni fenomeni non hanno spiegazione razionale o scientifica, che dir si voglia... Ma diciamo che se dovessi scegliere tra i Ghostbuster o Sherlock Holmes, direi senza dubbio Sherlock. Anche se il buon Sir Arthur era un amante del paranormale e della magia, a quanto so...
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Spero ancora con tanta voglia di fare, creare, immaginare, dire, scrivere e vivere.
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
Ne ho tanti, troppi... L'elenco sarebbe lungo e snervante (per chi legge)!
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Probabilmente credo che il mio primo libro sia stato il Pinocchio di Collodi, alle Elementari.


49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Tanti! Attualmente mi divido tra serie tv (una mia idea è molto piaciuta in Inghilterra), film (il mio primo lungometraggio con set tra Roma e Milano è sulla via della produzione) e romanzi (ne ho chiusi due e sto per chiudere il terzo). Poi un altra raccolta di poesie vedrà la luce l'anno nuovo, probabilmente.
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Credete in Voi stessi. Siate i primi a farlo. Bussate, strillate, mandate in giro le Vostre opere (prima depositatele sempre...)! E non mollate. Mai.


Grazie a Stefano per l'intervista!



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