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venerdì 30 dicembre 2016

Come un'isola di Monika M. [RECENSIONE]




Sinossi:
Come un’isola è forse scritto unicamente per noi donne , noi donne che ci amiamo così tanto da saper amare in modo unico, senza però tradirci mai . E’ una storia d’amore non convenzionale, complessa, forse malata, tenace , che rivela la fragilità e la forza stessa della protagonista. E’ un invito a darci una possibilità anche quando tutti i segnali indicano pericolo, vivere un amore sapendo che si verrà feriti non per ingenuità ma per coraggio, vincendo la paura del dolore che sappiamo arriverà ma che sarà nulla confrontato ad una assenza di rimpianto. E’ consapevolezza di sé, è controllo, è scelta . Lucrezia , la protagonista, allineerà la sua vita a quella di Victor convinta di poter, come sempre nella sua vita, controllare tutto . Nulla sarà più diverso da ciò che lei aveva pianificato fino a conoscere la travolgente ribellione, fiera del suo orgoglio ingaggerà una guerra con il suo stesso cuore per non concedersi ad un amore non corrisposto . Si tufferà volontariamente in due occhi crudeli e belli sapendo che vi troverà la morte per annegamento, consapevole che quel che dopo l'aspetterà non sarà più vita , ma sopravvivenza scandita da una inguaribile mancanza, dettata però dalla libertà della scelta fatta . Siamo spesso schiavi dei nostri limiti , ma quanto di noi siamo disposti a tradire per oltrepassarli ? 
Link d'acquisto:
***
Recensione:
Lucrezia, è la protagonista di questo romanzo molto particolare e che ho trovato anche in alcuni punti originale. La ragazza crede di essere stata, in una vita precedente, una strega, ma non ne è sicura e vorrebbe riappropriarsi dei suoi ricordi.
Si fa aiutare da Victor, un dominatore, che però la sottomette al suo volere e ogni volta è buona per umiliarla e farsì che lei continui ad avere bisogno di lui.
  
"Fammi rivivere quelle emozioni e forse ricorderò e saprò lasciarmi alle spalle quei ricordi che mi hanno perseguitato da bambina, rendendomi diversa da ogni altra."
Attenzione non siamo di fronte ad un libro hot, certo qui abbiamo un dominatore come il famoso Mr. Grey, ma di certo il testo non ricalca le orme del famoso “50 sfumature”.
Lucrezia, è un personaggio che conosciamo con il proseguire delle pagine, è una donna forte, indipendente e libera e quindi quest’ aspetto del suo carattere le impedisce di  obbedire a Victor e non ribellarsi.
La donna però nonostante, voglia andare via, non riesce a staccarsi dall’uomo perché capisce di amarlo, cosa non corrisposta.
Lucrezia per tutto il libro è combattuta tra l’amore per Victor e la sua forte voglia di essere libera, e la protagonista non sa decidere, prima vuole l’uomo fuori dalla sua vita ma allo stesso tempo sta male per il fatto che lui non provi i suoi stessi sentimenti.


Un romanzo che ho trovato molto particolare, sia per la tematica che per l’evolversi della storia.
Lucrezia e Victor sono due personalità molto forti a loro modo, secondo me, loro seppur sembrano essere all’inizio molto diversi, alla fine invece, si rivelano essere più simili di quanto non pensano.
Il dominatore, Victor, viene descritto anche a livello psicologico, l’autrice entra nella dinamiche che si formano in lui nel voler sottomettere un’altra persona, e di quanta felicità ci trae in questo.

L’autrice, quindi, ci rende partecipi dei suoi ragionamenti molte volte complicati e tormentati.
Dopo l’iniziale idea di ricordare il passato, il libro prende una via diversa e la storia ristagna e diventa più lenta e con pochi colpi di scena.
Lo stile è curato e ho apprezzato l’utilizzo della punteggiatura, qualche refuso è normale  e la mia attenzione non si ferma sicuramente su quello, anche  perché le piccole case editrici non utilizzano un editing professionale.
Un romanzo diverso dai soliti, con una trama strana, che stimola sicuramente nel lettore una forte curiosità.


mercoledì 28 dicembre 2016

Angela Parise [INTERVISTA 50 SFUMATURE D'AUTORE]



1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Ma certo, ci mancherebbe.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Nella vita sono impiegata in un centro commerciale. Sono moglie e mamma. Quando ho tempo, oltre a scrivere, amo cucinare e ricamare.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il blu scuro. Forse rivela che sono una persona solitaria. Amo poche cose, fatte in famiglia, in casa, in tranquillità.
4-Tre aggettivi per descriverti
Riflessiva, solitaria, precisa.
5-Come dicono di te gli altri?
Immagino le stesse cose che dico io.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Quando è nata la mia bambola. Mi si è aperto un mondo.
7-Una cosa che ti rende felice?
Se è felice mia figlia, sono felice io.
8-Tre persone che stimi?
Mia madre perché era una donna capace ed operosa; mio padre perché ha la forza di un toro; mia figlia perché ha carattere da vendere.
9-Sei mai stato deluso/a?
Il più delle volte ma non lo do a vedere e tiro dritto. Non mi piace dare questa soddisfazione.
10-Hai tatuaggi?
Tre ma non troppo vistosi. Uno per mia figlia, uno per il marito e uno per la mia mamma.
11-Cos’è per te la scrittura?
Anni fa ti avrei detto che era lo scopo della vita. Oggi è una cosa che mi fa riflettere.
12- A quali scrittori ti ispiri?
Nessuno. Da un incontro avuto anni fa al Salone del libro, ho scoperto che molti autori sono infastiditi dall’essere fonte di ispirazione di noi poveretti. Da allora mi ispiro a me stessa.
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Di solito a fine pasti. C’è chi prende il limoncello o il caffè: io scrivo.
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Riflessiva. Se non ci penso cinquemila volte, non riesco a posare il naso sul pc.
15-Scrivi a mano o al computer?
A mano faccio le scalette. Poi mi trasferisco al pc.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Nel 1998 e quel libro, rivisto milioni di volte, gira ancora oggi che è una meraviglia (un biglietto di sola andata per Berlino).
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Quello senz’altro. Poi ho cambiato idea nel corso degli anni.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
No. Oggi non credo a meno che non si abbiano santi in paradiso. Quel che si vede in giro, secondo me, lo dimostra.
19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Sì. Sempre. Poi la seguo altrimenti sarei persa.
20-Scrivi in ordine cronologico?
L’ho fatto in un solo caso. Poi in realtà preferisco l’inserimento dei flash back. Questo però semplicemente perché scrivo saghe famigliari e memoir per cui diventa indispensabile.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
La mia sala. Mi mette in pace con me stessa.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Ne ho scritti sei e uno lo sto terminando. Cinque di questi già li conoscete: per gli altri ci vorrà ancora un po’. Ad esclusione del primo che è un romance, gli altri sono romanzi di formazione e saghe famigliari. Rischio mio, lo ammetto perché oggi è un genere che ahinoi, ha poco seguito. Peccato. Io non demordo.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
I primi tre nascono editi. Poi quando ha chiuso la casa editrice, li ho riproposti in self. Il quarto è pubblicato con casa editrice ed il quinto in self. Ho fatto un fritto misto.
24-Cosa pensi dei self?
Come ogni cosa, ha pro e contro. Il pro è che, ad oggi, la situazione delle case editrici è talmente disastrosa che il self è un buon modo per proporsi. Il contro è che è un tipo di pubblicazione senza controllo e questo ahimè, qualche difficoltà ai buoni autori, la dà.
25-Cosa pensi di chi paga per farsi pubblicare?
Facile dire che sono contro perché è logico: se paghi, ti pubblico. Niente di più facile. Però il fatato mondo dell’editoria ci pone spesso davanti a situazioni di questo genere: ci sono grandi agenzie che anche solo per dirci che non arriveremo mai da nessuna parte, fanno pagare delle schede di lettura un sacco di euro.
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Con le proprie forze????? Mmhhhhh……
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Una e l’altra. Per noi self, si svolge quasi tutto sui social poiché non abbiamo nessuno dietro le spalle ad organizzarci un’agenda. Tuttavia, molti di noi che hanno una vita privata pagano il fatto di non essere come tanti che invece, sui social, ci vivono.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Spero buono. O almeno io ci provo.
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
Forse no. Ma se dovessi mai accettare, poi non me ne lamenterei. In molti lo fanno e allora io mi chiedo perché mai abbiano accettato un contratto.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Come dicevo prima, la mancanza di tempo. Poche storie, chi ha più tempo da investire on line, ha più possibilità di essere acquistato e letto.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Lo dico brevemente. Senza promozione, un libro non si muove. Alle volte non si muove nemmeno promuovendolo per cui, figurati se uno non lo facesse.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Fare del punto croce???? Scherzi a parte, come ogni ambiente bisogna farsi fegato grosso e spalle larghe. Se uno è disposto, perché no?
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Io parto sempre da eventi della mia vita, poi rielaboro a piacere.
34- I personaggi sono reali o inventati?
Tutti di fantasia ma ispirati a fatti accaduti.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Mio marito. Gli altri mi guardano e si chiedono perché non faccio altro. Come capita a molte di noi.
36--Ultimo libro letto?
Il regolo imperfetto. Un bellissimo thriller storico.
37-Che genere leggi?
Qualsiasi cosa. Se non variassi, mi annoierei a morte. Poi, leggere di tutto aiuta a migliorarsi e a capire.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Dal colpo di fulmine, come il fidanzato. Se una cosa non mi attira, possono anche leggerlo tutti, io non lo compro. Se scoppia l’amore, lo divoro.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Follet e Dan Brown. Il primo specie modo.
40- Di cosa hai paura?
Dell’infelicità. Siamo tutti talmente stressati e scontenti che questo è un rischio che si corre.
41-Dove vorresti vivere?
In nord Europa. In una baia sperduta nel nulla. Pace dei sensi.
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
Mi piace creare. Amo il ricamo, l’uncinetto, le arti applicate e la cucina.
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Per me non ne ho. Ma vorrei vedere mia figlia laureata, appagata, soddisfatta di quello che fa.
44-Ti piacciono gli animali?
Certo. Ho anche un gatto in casa che adoro.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
Sì, da quando è mancata mia madre perché spesso la vedo e la sento.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Antipatica, ihihihih. Spero non più di adesso (rido).
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
La trilogia del secolo di Ken Follet. Quasi tremila pagine per cinque saghe famigliari in cinque Paesi diversi dalla prima guerra mondiale alla caduta del muro di Berlino. Una storia complessa, articolata, ricca, che ha cose da dire. Alla fine, ho pianto.
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Ti faccio ridere. Ero alle elementari e mi sono innamorata del Conte di Montecristo. L’ho adorato.
49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Uno che uscirà prossima primavera ed uno che sto scrivendo. Sto provando a tornare al romance, però a modo mio…
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Nessuno deve permettersi di dirci se valiamo o meno. Si va avanti con impegno e si prova. In molti raggiungono scopi senza meritarselo, solo perché in quel momento gira bene. Non permettiamo a questa cosa di deluderci.

 Grazie ad Angela per l'intervista!






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martedì 27 dicembre 2016

LA GUERRA DEGLI ELEMENTI- La saga di Veronika Santiago [SEGNALAZIONE]

La saga è completa e composta da quattro libri: 
  • Gli Eredi di Atlas (La Guerra degli Elementi - Vol. 1)
  • Il Varco dell'Apocalisse (La Guerra degli Elementi - Vol. 2)
  • La Tempesta del Tempo (La Guerra degli Elementi - Vol. 3)
  • I Manoscritti del Destino (La Guerra degli Elementi - Vol. 4)




Titolo libro:                             Gli Eredi di Atlas (La Guerra degli Elementi- Saga - Vol. 1)
Genere:                                   Fantasy, Urban Fantasy
Autore:                                   Veronika Santiago
Pagine:                                   354
Editore:                                  YouCanPrint
Data di pubblicazione:           Luglio 2014
ISBN versione cartacea:        9788891147011
Prezzo:                                   16,90 (cartaceo) - 1,99 (ebook)
Booktrailer                             https://youtu.be/hkk4KMo2pkE


SINOSSI:
Scozia. Promesse di successo, di lavoro e di risposte, aiuto per una fuga: così uno sconosciuto
convince un'aspirante cantante, un marinaio, una studentessa e un rampollo ricoverato in una clinica
psichiatrica, a seguirlo su un'isola che è ovunque e in nessun luogo: OgniDove.
Là Aisha, Dean, Aurora e Duncan scopriranno il vero motivo per il quale sono stati condotti con
l'inganno ai margini del mondo: la storia è incompleta. I dieci Reggenti dell'antica Atlas, all'apice
della grandezza, si sono dati battaglia fino all'annientamento ma il loro potere sugli elementi non è
andato perduto. Non sarà facile accettare di essere Eredi di un così gravoso fardello: tra dubbi e
insicurezze, aiutati dagli abitanti di OgniDove, discendenti dei superstiti di Atlas, i ragazzi
cominceranno l'addestramento per risvegliare le loro facoltà.
Ma gli elementi sono cinque: dove si trova l'Erede dell'Etere? E quali sono i piani degli Altri Eredi?
Inizierà così una lotta contro il tempo alla ricerca dell'Etere.
E se scoprissi che la storia del mondo
non è quella che ti hanno raccontato?
E se quel passato non fosse relegato tra le pieghe del tempo
e si insinuasse nel presente, minacciandolo?
E se di quella antica realtà tu scoprissi di farne parte,
a cosa saresti disposto a rinunciare per diventare
chi sei destinato a essere?

“Il Varco dell’Apocalisse”


Titolo libro:                             Il Varco dell’Apocalisse (La Guerra degli Elementi – Saga - Vol. 2)
Genere:                                   Fantasy, Urban Fantasy
Autore:                                   Veronika Santiago
Pagine:                                   384
Editore:                                  YouCanPrint
Data di pubblicazione:           Novembre 2014
ISBN versione cartacea:        9788891161215
Prezzo:                                   17,90 (cartaceo) - 1,99 (ebook)

Booktrailer                             https://youtu.be/UO_O6oSJoiU





 “La Tempesta del Tempo”

Titolo libro:                             La Tempesta del Tempo (La Guerra degli Elementi – Saga – Vol. 3)
Genere:                                   Fantasy, Urban Fantasy
Autore:                                   Veronika Santiago
Pagine:                                   364
Editore:                                  YouCanPrint
Data di pubblicazione:           Giugno 2015
ISBN versione cartacea:        9788891192066
Prezzo:                                   17,90 (cartaceo) - 1,99 (ebook)
Booktrailer:                            https://youtu.be/T17XY0eV28Q







venerdì 23 dicembre 2016

Steve Jobs di Walter Isaacson [RECENSIONE]



"Ho fatto tante cose di cui non sono fiero, come mettere incinta la mia ragazza quando avevo ventitré anni e poi comportarmi come mi sono comportato. Ma non ho nell’armadio nessun scheletro che non si possa far uscire”Steve Jobs riguardo alla sua idea di farsi scrivere una biografia."




Sinossi:

Più di quaranta colloqui personali con Steve Jobs in oltre due anni, e più di cento interviste a familiari, amici, rivali e colleghi, hanno permesso a Walter Isaacson di raccontare l'avvincente storia del geniale imprenditore la cui passione per la perfezione e il cui carisma feroce hanno rivoluzionato sei settori dell'economia e del business: computer, cinema d'animazione, musica, telefonia, tablet, editoria elettronica. Mentre tutto il mondo sta cercando un modo per sviluppare l'economia dell'era digitale, Jobs spicca come la massima icona dell'inventiva, perché ha intuito in anticipo che la chiave per creare valore nel ventunesimo secolo è la combinazione di creatività e tecnologia, e ha costruito un'azienda basata sulla connessione tra geniali scatti d'immaginazione e riconosciute invenzioni tecnologiche. Nonostante abbia collaborato in prima persona alla stesura di questo libro, Jobs non ha imposto nessun vincolo sul testo né ha preteso di leggerlo prima della pubblicazione. E non ha posto alcun filtro, incoraggiando anzi i suoi conoscenti, familiari e rivali a raccontare onestamente tutta la verità. Lui stesso parla candidamente, talvolta in maniera brutale, dei colleghi, degli amici e dei nemici, i quali, a loro volta, ne svelano le passioni, il perfezionismo, la maestria, la magia diabolica e l'ossessione per il controllo che hanno caratterizzato il suo approccio al business e i geniali prodotti che ha creato.



Recensione:

Questo libro mi ha molto colpito ma la mia recensione non sarà volta ad analizzare l’aspetto tecnico, anche perché me ne intendo molto poco, ma bensì  cercherò di parlare di Steve Jobs  come uomo,padre,marito e amico.
Steve, è stato l’uomo più eclettico, pazzo, innovativo e rivoluzionario degli ultimi anni, è riuscito a cambiare la vita di tutti noi e da solo ha creato l’industria informatica.
Da piccolo è stato abbandonato dai suoi genitori biologici, anche se la sua infanzia è stata molto felice grazie all’affetto e all’amore di Clara e Paul le persone che lo hanno adottato.
Il fatto di essere stato abbandonato segna in qualche modo ugualmente la vita di Jobs che da ragazzo lascia la fidanzata dell’epoca e la bimba nata dalla loro relazione, pentendosene poco dopo.
Steve è un bambino molto intelligente rispetto ai suoi compagni, e sviluppo da piccolo un interesse per l’elettronica.
Jobs amplifica tutto nella sua vita, e ogni momento, ogni sua scelta sia personale che religiosa, la vive in maniera estrema e a volte in modo irrazionale, potremmo dire che non si fa mancare nulla.
Steve è una persona dal carattere assai particolare e difficile, pretende il massimo dai suoi collaboratori, vuole che il prodotto che venga realizzato sia perfetto sia come funzionamento ma anche come estetica.
“E se alcuni vedono la pazzia, noi vediamo il genio. Perché le persone così pazze da pensare di cambiare il mondo… sono quelle che lo cambiano davvero.”
E’ ossessionato dal controllo, vuole che tutto venga curato nei minimi dettagli, non tralascia nemmeno un aspetto del suo lavoro e molte volte esagera nelle sue critiche e nel dire quello che pensa in faccia ai suoi dipendenti/amici con modi molto diretti.
Oltre al design del prodotto, cura moltissimo anche la promozione, il marketing che c’è dopo la realizzazione, è fondamentale per farsi conoscere e per proporlo al pubblico.
Steve pensava che quando una persona tocca il prodotto finito, solo con questo semplice gesto, questo si rivela determinante per far capire cosa c’è all’interno dello stesso. Se per esempio, un cellulare è curato e bello esteriormente lo sarà anche nel funzionamento.
Jobs nel suo privato ha avuto varie storie d’amore, ma quando incontra Laurene Powell capisce che lei è la donna della sua vita e con lei avrà tre figli.
Non mi soffermo molto sugli alti e bassi della sua carriera, e sui suoi successi, ma quello che posso dire è che il suo lavoro ha contribuito moltissimo a cambiare radicalmente le nostre vite e le sue idee ricadono tutt’oggi su di noi, sul nostro modo di vivere, di lavorare.
Nonostante tutto quello che possiamo dire sul suo carattere, sta di fatto che lui tiene molto al concetto di famiglia, e la sua vita oltre al dolore, alla sofferenza soprattutto per quanto riguarda il rifiuto dei suoi genitori biologici, cerca di amare con tutte le sue forze le persone che gli stanno accanto e che gli vogliono bene.
La lettura del libro risulta molto scorrevole, e si legge velocemente merito sia dello scrittore che non lascia spazio a tempi vuoti e anche alla curiosità del lettori nei confronti della storia.
Un uomo che ricorderemo per sempre per la sua pazzia, per il suo genio e per aver contribuito a cambiare per sempre il mondo dell’informatica.
“Cerchiamo di usare i talenti che abbiamo per esprimere il nostro sentire più profondo, per esternare la nostra ammirazione per tutti i contributi di chi è venuto prima di noi, e per aggiungere qualcosa a quel percorso è questo che mi ha dato la spinta”


mercoledì 21 dicembre 2016

Paola Alliney [INTERVISTA:50 SFUMATURE D'AUTORE]

1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Certamente, con piacere.
2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Ho quarantaquattro anni, sono romana, sono madre di due ragazzi e moglie di un uomo che adoro con cui sono sposata felicemente da diciotto anni. Lavoro per una società che si occupa d’intermediazione, il resto del tempo lo dedico alla scrittura creativa.
3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Il blu, senza ombra di dubbio, è un colore che ha il potere di rilassarmi,  è il colore del mare profondo, suggestivo e intenso. Suppongo abbia a che fare con la mia riflessività.    
4-Tre aggettivi per descriverti
Creativa, dislessica, lavoratrice.
5-Come dicono di te gli altri?
Battagliera, allegra, appassionata.
6-Il giorno più bello della tua vita?
Il più bello è stato il giorno del mio matrimonio,  i più importanti sono stati i giorni in cui sono nati i miei figli.    
7-Una cosa che ti rende felice?
Il sorriso dei miei tre uomini.
8-Tre persone che stimi?
Papa Francesco, Vasco Rossi e l’ultimo lo lascio in bianco per tutti quelli che in questo momento non mi vengono in mente.
9-Sei mai stato delusa?
Certamente, anche se in realtà e per fortuna mi è capitato di rado.
10-Hai tatuaggi?
No.
11-Cos’è per te la  scrittura?
Una grande opportunità per conoscere, questo a prescindere dal genere di ogni autore, chiunque di noi per scrivere deve conoscere, che siano luoghi o caratteri, periodi storici o tendenze, per raccontare bisogna assimilare, far decantare e poi ripescare.
12- A quali scrittori ti ispiri?
A nessuno coscientemente, ma dentro di me sono certa che Ken Follett e Wilbur Smith  hanno lasciato un segno troppo marcato perché io ne sia del tutto distaccata. Con grande disappunto non conosco così bene l’inglese da averli potuti leggere in lingua originale.  
13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Di giorno, ma non per indole bensì per la praticità della vita. Di notte certamente riesco a riflettere molto meglio ma è poi durante il giorno che apro il mio pc e scrivo. 
14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Credo che nella scrittura, o almeno nella mia, ci siano entrambe le cose. Parto sempre dall’impulso creativo, un tempo prima pensavo le scene e poi le scrivevo però nel fare così avevo la sensazione che si  andasse a perdere molto, cioè quello che pensavo era sempre meglio di quello che poi scrivevo, le parole che usavo nei dialoghi, come muovevo i personaggi. Ora invece ho imparato a trattenere l’impulso creativo fino a quando non ho la possibilità di stare davanti a un pc, al massimo mi appunto due o tre parole, poi inizia un processo che è incredibilmente e meravigliosamente stupendo, d’improvviso io   sono una spettatrice di ciò che la mia mente inventa, in quel momento scrivo esattamente ciò che vedo e la scrittura allora è carica di emozioni, non si sono perse nei vari passaggi. Dopo la fase impulsiva però bisogna rimetter in ordine e o correggere, ripensare e riflettere se tutto rientra nel quadro che vogliamo raccontare, si arriva così a una fase  più riflessiva.
15-Scrivi a mano o al computer?
Al pc ma se ho un’idea e mi trovo sprovvista di pc, tablet, cellulare allora scrivo a mano su qualunque cosa, sui tovaglioli dei ristoranti, sopra le tovaglie di carta, prendo i cellulare degli altri e mi mando messaggi, ho scritto anche sulla carta igienica.
16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Ho iniziato nel 2006.
17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
Sì, pensa che alle elementari la mia maestra era incantata da come scrivevo, poi alle medie, dove si è in maniera concreta affacciata la mia dislessia, una professoressa mi ha massacrato. Non ha mai saputo apprezzare la creatività di quello che raccontavo e si fermava sui tipici errori che fanno i dislessici, ovvero le inversioni di sillabe e altre cose simili quindi diciamo che dopo tre anni di questo supplizio non ho avuto lo spunto né il coraggio di scegliere un indirizzo che mi avviasse e preparasse alla scrittura.
18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Indubbiamente, ma ci sono molti ostacoli. C’è poi un enorme giro d’affari e di persone che ruota intorno ad aspiranti autori, per quelli senz’altro lo è diventato un lavoro.   Credo che questo ambito lavorativo sia inflazionato, tutti potenzialmente ci sentiamo scrittori. Tutti potremmo esserlo perché tutti abbiamo qualcosa da raccontare, se non agli altri a noi stessi. A prescindere dal risultato finale molte persone scrivono, troppe, una volta ho letto che in Italia ci sono più scrittori che lettori. Ad ogni modo sono convinta che un giovane talentuoso, prima o poi, insistendo e perseverando con umiltà, possa trovare i canali giusti per farlo diventare un lavoro.
19-Per scrivere ti prepari una scaletta? Se si poi la segui?
No, la mia scaletta sono direttamente i titoli dei capitoli che poi vado a espandere ma mai nulla è pensato fino alla fine, quando ho intuito qualcosa che reputo naturale per il proseguimento della storia focalizzo il nuovo titolo del capitolo, o meglio il nocciolo attorno al quale si espanderà la sequenza successiva.
20-Scrivi in ordine cronologico?
Assolutamente no, ho sempre tutti i capitoli attivi e aperti.
21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Generalmente scrivo nel mio studio ma posso scrivere in qualunque posto purché abbia la musica, elemento essenziale per la mia estraneazione.
22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Il Sigillo dell’ultimo imperatore è stato un lavoro che mi ha visto impegnata per quasi cinque anni.  La storia è piuttosto thriller: un colonnello italiano deve rintracciare Baran, un curdo suo amico che si nasconde da diverso tempo. Baran è accusato dal governo turco di progettare attentati in Italia dando supporto ai terroristi di Al-quaeda. Per rintracciarlo, Kk (il soprannome del colonnello) ha un vecchio taccuino che gli era stato dato proprio dal suo amico, sono segni incomprensibili, un’antica scrittura. Kk contatta un’esperta per  farsi tradurre quei documenti. Nasce con Lisa, l’ittitologa, una storia d’amore mentre tutto attorno a loro si trasformerà in una missione militare, pericolosa, dirompente e drammatica.  
  La storia è quindi l’intreccio di diverse trame, per ognuna delle quali ho dovuto immergermi nel mondo che raccontavo, ho conosciuto persone incredibili che mi hanno saputo trasferire il loro sapere e come uno chef ho utilizzato tutti questi ingredienti per metter su la mia storia.
 Per la trama storica la ricerca è stata piuttosto complessa perché in quel periodo (1220 a.C.) c’è un vero e proprio “buco storico”, le informazioni che ci arrivano sono veramente poche e non accessibili a tutti. Sono andata a bussare alla porta di importanti professori universitari che si sono dimostrati incredibilmente umili e ben disposti a rispondere alle mie interminabili domande per lunghi mesi.
 Per conoscer meglio il popolo curdo ho contattato i centri per i rifugiati curdi e ho frequentato curdi anche al di fuori di lì, ho parlato a lungo con loro, ho cercato di assimilare il loro dramma per saperlo raccontare.
 Per ciò che riguarda invece il mondo militare ho potuto contare su alcuni consulenti con cui ho poi instaurato un bellissimo rapporto e ovviamente ho potuto contare su mio marito che è un militare e che oltre a darmi il suo indispensabile contributo mi ha messo in contatto di volta in volta con i vari specialisti.
 Per “Quarta sponda” invece il percorso è stato diverso, ma di questo te ne parlerò una volta finito e pubblicato il romanzo.
23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
Sono editi da Libromania.
24-Cosa pensi dei self?
Nulla di male, credo che dia la possibilità a tutti di vedersi il proprio libro fra le mani, il lettore in ogni caso sa bene che se pesca dal self può trovare di tutto,  da un premio Bancarella, come è accaduto alla Premoli, alle ricette della nonna.  In ogni caso è sano, onesto, molto meglio dell’editoria a pagamento.
25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Di chi paga per farsi pubblicare non ho alcun pensiero, le motivazioni possono essere tante. Credo che un autore serio però perda solo tempo e denaro.  E’ un po’ come pensare di comprarsi l’autostima, non credi?  
26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
Non ne ho idea, a volte ho la sensazione che le cose accadano forse più per la casualità che per la spinta di una conoscenza.   Comunque sono un’ottimista, prima o poi si arriva a tutto, ma bisogna cercare sempre di migliorarsi e non di crogiolarsi su ciò che si è fatto o ciò che non è stato compreso.
27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Sono una deliziosa croce. Oggi è impensabile starne fuori, in ogni caso per me sono semplicemente mezzi, canali.
28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Sinceramente non ho molte possibilità di avere rapporti con i miei lettori, non ho un sito né un blog. Ricevo però tantissime richieste d’amicizia su alcuni social network in cui sono presente e non è semplice gestirli,  alcuni di loro fanno domande interessanti e mi fa un gran piacere raccontargli tutto quello che non ho potuto scrivere nel romanzo, o entrare nel particolare, però oltre a questo non c’è altro. 
29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
 Stravolgere? Stravolgere è tanto. Forse troppo. A me interessa fare un lavoro di qualità e se nel mio percorso incontro qualcuno che è in grado di darmi questa possibilità sono disposta a farlo, ma non si tratta di stravolgere piuttosto di rivedere, di metter mano qua e là. Parlare di stravolgimenti mi da tanto l’idea di diventare una marionetta nelle mani di qualcuno. Per Il sigillo dell’ultimo imperatore è successo qualcosa di simile. E’ un libro di circa ottocento pagine, i costi di stampa sarebbero stati molto alti, motivo per cui, pur trovando più che valido il romanzo, nessuno osava puntare su una perfetta sconosciuta. Così ben due case editrici di un certo livello mi hanno proposto di dividerlo in due o addirittura in una trilogia. Però non mi sono sentita di farlo, ho preferito lasciare il romanzo così com’era stato pensato e scritto rifiutando a malincuore le loro offerte.
30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
Io non mi occupo della promozione dei miei lavori, non ne sono in grado. Posso dire però che è sbagliato pensare solo al momento del lancio. Un romanzo ha vita lunga e passati i primi tempi e anche i secondi, non basta solo il passaparola. Vi ringrazio infatti di questa intervista perché mi date una buona occasione per parlare di questo romanzo che è già da tempo pubblicato.
31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
Molto, è inutile negarlo. Questo non vuol dire che solo grazie alla promozione si raggiunge il successo, ma una buona storia e una buona promozione arrivano al successo.   Bisogna averlo lo spazio per espandersi, senza di questo anche una grande opera viene soffocata.
32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di essere intellettualmente onesti con loro stessi, perché ciò che scriviamo resta, resta nel nostro passato e nel nostro presente, resta nella nostra carriera, nelle nostre anime, in quelle dei nostri lettori e in quelle dei nostri cari. Resta sul web, resta sulla carta, resta sulla bocca dei nostri amici e dei nostri nemici.   
33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Tante cose, tantissime. Sempre tutto quello che m’incuriosisce diventa fonte di ispirazione. Il nucleo iniziale si genera e successivamente si espande sempre per assecondare un mio desiderio di conoscere meglio qualche aspetto della storia,  inizio le ricerche, indago e ciò che incontro improvvisamente finisce nelle pagine del romanzo.  Poi con un po’ di fantasia e un po’ di sano romanticismo, che serve per animare tutti i personaggi, ho più o meno qualcosa di buono da cui iniziare la storia. 
34- I personaggi sono reali o inventati?
Per Il sigillo dell’ultimo imperatore mi sono ispirata ad alcuni personaggi reali, vivi, molto vicini a me o in alcuni casi per esempio sono stati miei consulenti. Per il primo libro della nuova trilogia, Quarta sponda anche se il titolo ancora non è definitivo visto che spetta alla CE deciderlo, i personaggi sono del tutto di fantasia, non ho trovato ispirazione nel mio “vicinato d’anime” perché l’epoca è lontana dal presente e   sono veramente troppo diversi, mi riferisco alla cultura e ai modi di fare. Atteggiamenti come per esempio ha Kk, che è il protagonista maschile di Il sigillo dell’ultimo imperatore, sarebbero del tutto fuori luogo negli anni cinquanta, risulterebbero poco credibili.
35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
Tutti, sempre tutti, dalla mia famiglia ai miei amici che si armano di tanta pazienza, leggono in anteprima ciò che scrivo e mi danno il loro prezioso contributo con critiche che mi spingono sempre a riflettere.
36--Ultimo libro letto?
Hitler, di Giuseppe Genna
37-Che genere leggi?
Di tutto, preferisco però biografie di personaggi storici oppure ovviamente romanzi storici.
38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
C’è sempre una curiosità da soddisfare quando mi avvicino a un nuovo romanzo, che sia un momento storico o un luogo o un sentimento, quindi non guardo nomi o copertine ma la sinossi.
39-A quale autori non sai rinunciare?
Diciamo che con il passare del tempo anche i gusti cambiano, di recente ho scoperto nuovi autori che hanno colmato molti vuoti, anche vuoti inutili se vogliamo ma ugualmente la soddisfazione nel colmarli è stata tanta, a questi oggi come oggi avrei difficoltà a rinunciare,  la ventata d’aria fresca che porta la novità trascina sempre nel cambiamento.
40- Di cosa hai paura?
Di scrivere inesattezze, mi sento addosso una grande responsabilità nel raccontare la storia, riuscire veramente a calarsi in epoche lontane e avere tutto sotto controllo è possibile farlo solo attraverso un lungo e accurato studio. E’ fondamentale calarsi in quel mondo, far riaffiorare quel modo di parlare e di pensare, di vestire e di agire. Occorre ricostruire con l’immaginazione le location, raccontare e descrivere luoghi, strade o monumenti di cui oggi magari, neanche ne conosciamo più l’esistenza. Bisogna esser in grado di riportare nello stato d’animo dei personaggi le emozioni causate da avvenimenti storico/politici che nelle varie epoche hanno condizionato le esistenze. Per arrivare quindi a un buon lavoro si deve aver studiato a lungo tutti questi aspetti, averli sviscerati in ogni loro dettaglio, confrontati e ricercati sui testi, sui racconti, negli archivi storici e nelle biblioteche, sulla bocca delle persone che riportano i loro ricordi e via dicendo.      
41-Dove vorresti vivere?
Esattamente dove vivo, amo la mia città immensamente. Roma, come poche altre città al mondo, è il riflesso dell’uomo sulla pietra, è immensa, è grande, è lontana, remota, si perde nella notte dei tempi.   
42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
L’arte in ogni suo aspetto, dalla pittura alla musica, sia praticare la mia che ammirare e ascoltare quella degli altri.  
43-Qual è il tuo sogno più grande?
Beh il mio modo di scrivere si avvicina molto alla sceneggiatura,  è un campo quello che mi piacerebbe immensamente annusare.
44-Ti piacciono gli animali?
Si, ho due cani che adoro. Teddy e Giupi. Sono il ritratto peloso di Don Chisciotte e Sancio Panza.
45-Credi nella magia e nel paranormale?
No, però credo in una terza dimensione sicuramente, le nostre emozioni sono la testimonianza che esiste qualcosa che non sia scientificamente provabile o imprigionabile in una formula.
46-Come ti immagini tra vent'anni?
Su un bel divano morbido, davanti ad un camino, circondata dai miei nipoti, con una crocchia bianca in testa, gli occhiali sulla punta del naso a scartare il regalo che mi fanno per il mio novantesimo compleanno. In perfetto stile Disney!
47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
E’ la domanda più difficile a cui rispondere, non riesco a dirti solo un titolo. I libri che in assoluto mi hanno scolpito, lacerato, impressionato sono stati senza ombra di dubbio  “L’arte di amare” di Erich From,  “La forza di amare” di Martin Luther King e “Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci che ho letto da adolescente. Le letture invece che mi hanno fatto volare, sognare e desiderare di scrivere sono state prima di tutto “Come un’aquila nel cielo” di Wilbur Smith e “Pilastri della terra” di Ken Follett.  
48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Essendo dislessica ho iniziato a leggere molto tardi. Il primo vero libro che ho letto è stato San Francesco di Loyola, avevo quindici anni e ovviamente non fu una scelta spontanea ma fu una scommessa con mio padre, a casa nostra esisteva una libreria enorme e più o meno in ogni parete c’erano scaffali e scaffali di libri. Scioccamente proposi a mio padre di fare un po’ di spazio e quindi di eliminare qualcuno di quelli che io ritenevo solamente vecchi e polverosi volumi. Lui acconsentì però mi disse che avrei potuto farlo solo dopo averli letti tutti. Trascorso un anno ero arrivata giusto al secondo scaffale, avevo letto le cose più disparate, da trattati di legge a Gianburrasca mentre mio padre se ne andava in giro per casa con un sorriso di soddisfazione stampato sul volto.
49-Progetti per il futuro? Un nuovo libro nel cassetto?
Spero tra pochissimo di concludere Quarta sponda, poi ci saranno gli altri due volumi della trilogia. Per ora vorrei lasciare rubriche, articoli e antologie un po’ in secondo piano, anche se sono sempre grandi spunti per imparare qualcosa mi distolgono molto dalla stesura vera e propria del romanzo. 
50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
 Che non bisogna puntare solamente alla pubblicazione o giudicare il proprio lavoro per ciò che avverrà dopo, ma bisogna giudicarlo per ciò che ci dà durante.

Grazie a Paola per l'intervista!


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