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mercoledì 25 gennaio 2017

Francesca Lesnoni [INTERVISTA: 50 SFUMATURE D'AUORE]


1-Grazie per aver accettato l’intervista. Possiamo darti del tu?
Sì, certo.

2-Spiegaci chi sei, che lavoro fai, cosa ami fare nella tua vita?
Penso che ogni persona sia un grande mistero per se stessa e per gli altri. La ricerca di questo mistero è il vero, affascinante viaggio che compiamo durante la nostra intera esistenza.  
Quello che conta non è ciò che facciamo ma che sia fatto con amore.

3-Dicono che i colori rivelano il carattere di una persona. Qual è il tuo colore preferito, e cosa può dirci di te?
Amo tutti i colori. Da bambina mi piaceva dipingere i miei incanti, le mie meraviglie: il verde abbagliante dell’erba, punteggiato dal rosso dei papaveri  in primavera, il giallo caldo delle ginestre, il gioioso arancione delle arance, il blu degli iris cangiante in viola… anche il nero della notte… perché è dal buio che nasce la prima stella del mattino…
Avrei desiderato frequentare il liceo artistico e, in seguito, l’accademia di belle arti, ma i miei genitori non lo permisero. Fu così che cominciai a dipingere con le parole.

4-Tre aggettivi per descriverti
Tenace, schietta, innamorata.

5-Come dicono di te gli altri?
Non so, suppongo di sembrare inconsueta a molti.

6-Il giorno più bello della tua vita?
Ero molto triste, non riuscivo a scendere dalla macchina, continuavo a rimuginare sulle parole dure che una persona cara mi aveva detto, facendomi sentire un fallimento vivente… Dopo un tempo che mi è sembrato infinito, ho aperto la portiera e mi sono avviata lungo la strada in salita… Una donna - che sembrava avanti negli anni, magra, sciupata, la pelle scura, arsa dal sole, la lunga gonna colorata, tipica delle zingare - scendeva dalla parte opposta. Mi ha guardato con intensità, ha allargato le braccia e ha pronunciato il mio nome. Solo quando me la sono trovata di fronte, a pochi centimetri, l’ho finalmente riconosciuta. Era una delle ragazze che avevano affollato l’aula del carcere minorile in cui “insegnavo” pittura il sabato e la domenica, durante il mio tempo libero. Ci siamo abbracciate, ha sussurrato: “Sai, Francesca, nella tua stanza io sono stata felice…”

7-Una cosa che ti rende felice?
Camminare al mattino presto, senza una meta, scoprire cieli visionari, dai colori indescrivibili, cosparsi di cirri rosati…

8-Tre persone che stimi?
Soltanto tre? Ho incontrato tante persone belle! Penso ai bambini malati che riescono a sorridere, nonostante tutto, mentre noi ci lamentiamo per delle sciocchezze… Uno dei doni più preziosi che ho ricevuto è la lettera di Noemi: “Cara Franci, ti voglio tanto bene, ti mando tanti baci, spero di aiutarti. E la storia non finisce, io ti penserò sempre e tu non scordarti mai di me”. Aveva solo cinque anni.
O a Madre Teresa di Calcutta. La incontrai inaspettatamente una mattina d’inverno, in un momento difficile in cui mi sembrava di avere perso la speranza. Prese il mio volto tra le sue mani rugose, lo accarezzò con toccante tenerezza e disse: “Sei bellissima, tesoro! Dio ti ama! Un giorno farai tante cose belle…”
O a Carmine, un clochard che sembra terrorizzare i passanti perché ogni tanto grida e digrigna i denti come un animale ferito… Mi aiuta a mettere la moto sul cavalletto, credo abbia capito che per me è pesante.
La lista potrebbe continuare per molte pagine.

 9-Sei mai stato deluso/a?
Sì, come tutti, ma preferisco soffermarmi sulle volte in cui sono stata io a deludere qualcuno, mi aiuta a crescere.

10-Hai tatuaggi?
 No. Spero di camminare verso la nudità struggente dei bambini, il suo chiarore.

11-Cos’è per te la  scrittura?
Mi tornano alla mente i versi di Alda Merini: “A te che chiedi come si fa a scrivere, io dico: avendo dentro un dolore tremendo…” “Eppure in questo inverno è fiorito il mio amore…”

12- A quali scrittori ti ispiri?
A nessuno, pur amandone molti.

13-Quando scrivi di notte o di giorno?
Sono un’allodola, mi sveglio presto, anche quando vado a dormire molto tardi. Le prime ore del mattino sono le migliori.

14-Ti definisci una scrittrice impulsiva o riflessiva?
Scrivo di getto, poi lavoro a lungo su quello che ho buttato giù. Il risultato mi sembra sempre inadeguato.

15-Scrivi a mano o al computer?
Ho sempre un taccuino con me. Vi appunto i versi che nascono improvvisi… I libri, invece, li scrivo al computer, è molto più facile correggere…

16-Quando hai scritto il tuo primo libro?
Anni fa,  quando l’esperienza al carcere minorile si è esaurita, ho scritto dei racconti, o meglio, dei ritratti di alcune ragazze che avevo incontrato in prigione. Non volevo perdere la  bellezza di quanto avevo vissuto. Una mia amica li lesse, le piacquero e insistette perché li portassi al cantiere di Stampa Alternativa che aveva deciso di pubblicare un autore inedito dopo il grande successo di “Lettera sulla felicità” di Epicuro. Mi stressò tanto che, per non sentirla più, infine lo feci. Arrivarono centinaia di manoscritti… Scelsero il mio: “Kunia e le altre”.

17-Da piccola volevi fare la scrittrice?
No, desideravo costruire un ospedale in Africa… Ho ancora lo stesso sogno… Anche se, più realisticamente, ora penso a un piccolo ambulatorio…

18-Pensi che la scrittura possa trasformarsi in un lavoro?
Spero che non lo diventi mai. Sono una dilettante felice che scrive quando sente di farlo.

19-Per scrivere ti preparo una scaletta? Se si poi la segui?
Nessuna scaletta.

20-Scrivi in ordine cronologico?
Sì.

21-Hai un luogo in particolare dove ami scrivere?
Il mio letto.

22-Parlaci dei tuoi libri/libro?
Ho diversi libri nel cassetto, anche una favola che ho illustrato, divertendomi molto.
“Solo l’Amore” è stato scritto dopo una brutta caduta che mi ha costretta all’immobilità per due mesi. Poi ci ho lavorato per quasi due anni, nei ritagli di tempo.

23-Il tuo libro/libri sono auto pubblicati o editi?
“Solo l’Amore” è un self ed è un po’ la storia di sempre: una ragazza l’ha letto, le è piaciuto, ha insistito perché lo pubblicassi sino a stressarmi… alla fine ho ceduto ma a condizione che facesse tutto lei. E così è stato: ha scritto la sinossi, commissionato la copertina eccetera

24-Cosa pensi dei self?
Non ho una conoscenza sufficiente di questo mercato per esprimere un’opinione.

25-Cosa pensi di  chi paga per farsi pubblicare?
Grandi autori del passato hanno pagato per farsi pubblicare, ma anche questo è un mercato che non conosco.

26-Per pubblicare con una grande CE serve avere delle conoscenze o ci si può arrivare solo con le proprie forze?
La mia risposta è già contenuta in quello che raccontato in precedenza.

27- Ami i social network? Per un autore sono croce o delizia?
Sono poco tecnologica ma, stimolata sempre dalla ragazza di cui sopra, ho inviato “Solo l’Amore” ad alcuni blog che mi sono sembrati interessanti o mi hanno incuriosito. E’ stata una splendida sorpresa scoprire tanti giovani che leggono con passione!

28- Com’è il tuo rapporto con i lettori?
Quando uscì “Kunia e le altre”, fui invitata nelle scuole, vissi un’esperienza straordinaria. Ricordo ancora la freschezza, la speranza, la gioia che mi riempivano il cuore mentre contemplavo gli occhi luminosi di quei bambini, di quei ragazzi che sognavano un mondo migliore…

29- Una domanda un po’ peperina, se una grossa casa editrice ti contattasse perché interessata a pubblicare qualcosa di tuo, ancora inedito, e ti dicesse che però dovresti stravolgere il tuo lavoro e fare un po’ come vogliono loro per riuscire a vendere più copie, tu accetteresti?
No.

30- Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato (e che stai incontrando) nella promozione del tuo libro?
In realtà lo sto promuovendo poco… Ma, chissà, magari spunterà qualche altra insistente ragazza che proporrà una buona idea…

31- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?
La promozione è importante ma quello che conta davvero perché un libro rimanga nel tempo è l’onestà con cui è stato scritto.

32-Cosa consigli ad una persona che si affaccia nel mondo della scrittura?
Di non avere fretta, di non mirare al successo, di scrivere perché desidera cercare, perché ha qualcosa da comunicare.

33-Cosa o chi ha ispirato la storia che hai scritto?
Mi interessava raccontare l’incanto della luce che nasce dal buio, della speranza che torna a illuminare la vita, quando ormai non li aspetti più.

34- I personaggi sono reali o inventati?
Credo che ogni scrittore scriva sempre un po’ di se stesso, ma anche delle persone che incontra o immagina di incontrare. E’ importante cercare di guardarle con curiosità e stupore, non dare mai niente per scontato. Sono fonte di ispirazione grandissima.

35-Chi ti ha sostenuto in quest’avventura?
La deliziosa, insistente ragazza di cui sopra, un’adorabile professoressa di lettere che conosco da quando ero bambina, il mio poetico papà, alquanto insistente anche lui riguardo alla pubblicazione di quanto scrivo, e tante generose blogger…

36--Ultimo libro letto?
“Francesco. Canto di una creatura” di Alda Merini.

37-Che genere leggi?
Poesia, romanzi.

38-Da cosa scegli un nuovo romanzo da leggere, non so copertina, trama, autore ecc.?
Vado in libreria, mi dimentico del tempo, siedo al bar con una pila di libri, scelgo con calma, bevendo un buon caffè, gustando qualche dolce, chiacchierando con i vicini di tavolo…

39-A quale autori non sai rinunciare?
Ai Poeti.

40- Di cosa hai paura?
Dell’ipocrisia, di essere il fariseo che si crede bravo, senza macchia, e giudica gli altri.

41-Dove vorresti vivere?
Nel mio cuore.

42-Hai altri hobby oltre la scrittura?
La scrittura non è un hobby, fa parte di me. Tutto quello che vivo non è un hobby, diventa il mio respiro…

43-Qual è il tuo sogno più grande?
Riuscire a sorridere un sorriso vero, largo, a chi mi ha fatto del male.

44-Ti piacciono gli animali?
Sì e mi da un’immensa tristezza vederli confinati in spazi angusti.

45-Credi nella magia e nel paranormale?
No.

46-Come ti immagini tra vent'anni?
Spero che il cerchio di Giotto di cui ho scritto in “Solo l’Amore” sarà finalmente una realtà.

47-Libro preferito ed autore preferito? Perchè?
“Guerra e Pace” di Lev Tolstoj. L’ho letto quando avevo undici anni e ne sono stata folgorata. Mi ha fatto comprendere la preziosità della vita. Non ho uno scrittore preferito.

48-A che età ha iniziato a leggere? E con quale libro?
Non ricordo quale sia stato il primo libro. Ho sempre letto da che ho memoria. Le parole degli scrittori che ho amato camminano con me, riemergono all’improvviso, mi risuonano dentro, continuano a stupirmi, a rivelarmi un oltre che non ha fine.

49-Progetti per il futuro?Un nuovo libro nel cassetto?
Sono tornata a lavorare a un romanzo che ho scritto prima di “Solo l’Amore”. Ma Elisa, magnifica blogger, vuole sapere come va a finire tra Pier e Lucia… Mi ha fatto venire voglia di continuare a raccontare la loro storia…

50-Che consiglio daresti agli autori che stanno leggendo questa intervista?
Di cercare sempre la verità.

Grazie a Francesca per l'intervista!




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