Instagram

Flickr Images

mercoledì 9 dicembre 2015

Gara di titoli a tema:La voce del vento di Amanda Foley

Ecco il titolo vincitore della gara di titoli a tema dello scorso giovedì!





Sinossi:

“Il vento è una buona cosa, porta la pioggia e la manda via, non devi avere paura”

Inghilterra 1882. La giovane Kitty Reed, sopravvissuta a un naufragio nel quale ha perso il padre, trascorre le giornate nella dimora estiva di famiglia facendo progetti per il futuro. Una sera a un ballo incontra Richard, duca di Lansbury, un uomo più vecchio di lei ma molto affascinante che le fa ritrovare la voglia di amare. Ma la felicità ha il suo prezzo e per ottenerla bisogna prima spazzare via tutte le nubi del passato, come fa il vento. Quel vento che ha scandito i momenti più importanti della vita di Kitty. Affrontare il suo passato una volta per tutte le servirà a comprendere che nella vita è possibile realizzare sogni e ideali solo se ci guardiamo dentro e realizziamo chi vogliamo essere. Intrighi, passioni e sentimenti dell’Inghilterra di fine XIX secolo. 



Alcuni estratti:
"...Ho come la sensazione di trovarmi in una giornata ventosa. A un tratto il mio cappello vola via e io comincio a rincorrerlo per le strade, e ogni volta che l’ho raggiunto e allungo la mano per afferrarlo un altro soffio lo fa nuovamente allontanare. Questo mi fa sentire sciocca, come se tutti i miei sforzi fossero inutili. E’ una lotta dalla quale esco da sempre perdente. Sono stanca.- Se il cappello è tuo devi riprenderlo. Quello che fa il vento è soltanto un gioco snervante che fa parte della vita. Se non lottassimo per avere le cose più importanti forse non le apprezzeremo abbastanza. Al vento non serve il tuo cappello. Non se ne fa nulla. Prima o poi lo fa finire in qualche angolo dove, se non vai a riprenderlo, resterà lì finché la pioggia cadendo lo rovinerà irrimediabilmente. Credo che lui voglia solo vedere quanto tieni a riaverlo".

Una tazza di tè sul ponte, un bicchiere di vino a cena, un sigaro al bar, la fitta nebbia che nascondeva l’altra nave, la frenetica mischia per la sopravvivenza.I più morirono annegati, altri trascinati fino al mare aperto, altri ancora ripescati sulla sponda e portati all’obitorio.Seicento cadaveri giacevano sul fondo della Manica. Ottocentododici erano saliti a bordo quel pomeriggio, qualcuno entusiasta, emozionato di compiere un viaggio oceanico, qualcuno con l’anima piena di sogni, speranze, amori e dolori.Quella notte in molti andarono a letto pensando che si sarebbero svegliati in mare aperto, ma si risvegliarono nel terrore di una nave che affondava.






***BUONA LETTURA***

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...